Mauro Panzarola

La potatura è un’operazione fondamentale per assicurare la crescita regolare delle piante da frutto e una produzione precoce, che inizi pochi anni dopo l’impianto, oltre che abbondante.

Gli interventi di potatura correggono lo sviluppo naturale della chioma, evitando l’ombreggiamento delle parti interne e assicurando un rapporto armonioso tra il numero delle foglie di un albero o di un arbusto e quello dei suoi frutti.

La potatura serve a stabilire ed a mantenere l’equilibrio tra gli organi vegetativi (rami, foglie) e gli organi riproduttivi (fiori, frutti) della pianta.

Le tecniche di potatura più conosciute sono 2 e vengono quasi sempre abbinate.

1. La potatura tradizionale

Consiste nel taglio di alcuni rami.

2. Gli interventi alternativi al taglio

Si tratta delle incisioni, delle curvature e delle piegature dei rami.

Fino a poco tempo fa la potatura consisteva quasi esclusivamente nel taglio dei rami.

Ciò perché si utilizzavano soprattutto portinnesti vigorosi, come i franchi, ed era necessario contenere lo sviluppo degli organi vegetativi, prevalentemente quello dei rami.

Oggi si tende invece a rispettare l’orientamento naturale della pianta e a praticare interventi alternativi al taglio, anche perché attualmente vengono utilizzati soprattutto portinnesti nanizzanti che limitano lo sviluppo degli organi vegetativi.

 

I principali tipi di potatura

Gli interventi di potatura possono essere classificanti in 2 categorie, qui di seguito illustrate, in base agli scopi che si prefiggono e allo stadio di crescita raggiunto dalle piante quando vengono effettuati.

1. La potatura di allevamento (denominata anche potatura di formazione)

Si prefigge lo scopo di creare l’equilibrio tra gli organi vegetativi e riproduttivi, conferendo una forma razionale alla chioma. Comprende tutti gli interventi di potatura, tradizionali e alternativi, che vengono compiuti durante la permanenza in vivaio, nel momento in cui le piante vengono definitivamente trapiantate in pieno campo, fino all’epoca in cui le chiome hanno assunto la forma definitiva.

2. La potatura di produzione

L’equilibrio tra gli organi vegetativi e gli organi riproduttivi viene costantemente mantenuto eliminando con regolarità i rami fruttiferi esauriti, cioè quelli che hanno già prodotto e non sono più in grado di sviluppare nuovi frutti. Questo tipo di potatura è necessario per favorire la crescita dei nuovi rami fruttiferi.

La potatura di produzione viene eseguita tutti gli anni, a partire dal momento in cui le piante iniziano a produrre frutti. Sono soggette a questo tipo di potatura le piante che hanno raggiunto già la forma definitiva. Lo scppo è quello di regolare la produttività e migliorare le caratteristiche qualitative dei frutti.

Sia la potatura di allevamento sia la potatura di produzione rappresentano interventi di potatura ordinaria, che vengono regolarmente eseguiti su tutte le piante.

Gli interventi di potatura straordinaria, che vengono effettuati solo in casi particolari, sono qui di seguito illustrati in dettaglio.

1. La potatura di trapianto

Va eseguita per preparare alcune piante al definitivo trapianto in pieno campo. Consiste in una serie di tagli per asportare le radici ammalate o che hanno subito danni quando le piante sono state estirpate dal vivaio oppure per ridurre la chioma in modo da adeguarla alle dimensioni dell’apparato radicale.

2. La potatura di riforma

Gli interventi di questo tipo riguardano gli alberi impiantati definitivamente in pieno campo, talvolta che hanno già cominciato a produrre frutti. Essi modificano la forma di allevamento precedentemente impostata o la rinnovano. La realizzazione di questi interventi va decisa caso per caso in base alla specie, alla varietà, alla distanze di piantagione, al portainnesto utilizzato.

3. La potatura di ringiovanimento

Gli interventi mirano a restituire vigore alle piante deperite o trascurate nella potatura, in modo da stimolarle a una maggiore attività vegetativa. Si tratta di interventi straordinari che non vengono praticati spesso nei grandi frutteti perché non sono convenienti da un punto di vista economico.

Sono invece praticati sopratutto negli orti familiari, dove vengono solitamente coltivate poche piante da frutto. Tali piante, anche se sono ormai vecchie, vengono conservate per il loro valore affettivo.

In questi casi, inoltre, la potatura di ringiovanimento può avere una validità tecnica ed economica perché agevola la crescita delle piante e permette di ottenere una produzione migliore.

 

Quando eseguire la potatura

La potatura, a seconda dell’epoca in cui viene eseguita, può essere classificata in 2 diverse categorie, come riportato qui di seguito.

1. La potatura secca

È un intervento di potatura ordinaria, che viene eseguito con regolarità tutti gli anni, nei mesi invernali, più precisamente nel periodo compreso tra l’epoca della caduta delle foglie e l’epoca in cui avviene la ripresa vegetativa delle piante.

Questa fase non coincide con il germogliamento, ma con l’inizio dell’attività delle radici, che precede di 15-20 giorni l’apertura delle gemme. Quando l’apparato radicale comincia la sua attività, si verifica una fuoriuscita di liquido dalle ferite provocate dalla potatura. Questo fenomeno, che prende il nome di pianto, è particolarmente evidente nella vite.

2. La potatura verde

Si tratti di un intervento di potatura che viene eseguito durante il periodo primaverile-estivo, quando cioè le piante attraversando lo stadio attivo di vegetazione.

 

Gli interventi di potatura

Qui di seguito sono brevemente illustrati i principali interventi di potatura che possono interessare le piante da frutto.

Accecamento

È un’operazione di potatura secca che consiste nell’asportazione delle gemme. Si effettua, ma di rado, sulle porzioni dei rami per fare in modo che non emettano germogli.

Capitozzata

È un’operazione di potatura secca con la quale si asporta praticamente tutta la chioma. Si attua in primo luogo sulle branche primarie recidendole in prossimità del loro punto di inserzione nel fusto. Essa riguarda principalmente alcune piante ornamentali, talvolta anche le specie da frutto. In seguito sarà necessario operare il reinnesto.

Curvatura

È un’operazione di potatura secca, alternativa al taglio, che consiste nel piegare un ramo a forma di arco. Questa operazione viene talora compiuta sulle branche o su altri rami robusti per non eseguire troppi tagli, che ne stimolerebbero un’eccessiva vigoria. Si esegue sopratutto durante la potatura di allevamento su rami abbastanza flessibili.

Incisione anulare

È un’operazione di potatura secca che consiste nell’asportare un anello di corteccia fino a scoprire il tessuto verde sottostante. Quando è effettuata su una branca o sul tronco, serve a stimolare la vegetazione della parte della chioma sovrastante.

Incisione trasversale

È un’operazione di potatura secca che viene eseguita su un ramo sopra una gemma per stimolarne il germogliamento. In alcuni casi si esegue invece sotto la gemma per ottenere l’effetto contrario, cioè per rallentare l’accrescimento del germoglio.

Inclinazione

È un’operazione di potatura secca con la quale si modifica l’angolo d’inserzione di una branca nel fusto, ampliandolo il più possibile. Si pratica soprattutto durante la potatura di allevamento, in alternativa alla curvatura o alla piegatura, su rami già significati, poco flessibili.

Infrangimento

È un’operazione sia di potatura secca che di potatura verde e consiste prima nel torcere e poi nel rompere l’asse di un germoglio o di un ramo per rallentarne lo sviluppo e favorire quello di altri germogli o rami che non vengono toccati.

Piegatura

Si tratta di un’operazione di potatura secca, che consiste nell’inclinare una branca o un altro ramo. Si effettua per deprimere notevolmente la vigoria vegetativa della pianta e favorire la produzione di frutti.

Spuntatura

È un’operazione di potatura verde che consiste nell’asportazione dell’apice dei germogli. Viene compiuta nel corso della primavera o all’inizio dell’estate per favorire l’accrescimento o la formazione di altri germogli disposti lungo l’asse dei rami.

Raschiatura

È un’operazione di potatura secca eseguita per motivi di ordine sanitario; consiste nell’asportazione della parte più esterna e morta della corteccia di alberi adulti.

Speronatura

È un’operazione di potatura secca che consiste nell’energico raccostamento dei rami fino ad arrivare a 2-3 gemme, che si chiamano speroni. Viene spesso praticata sulla vite.

Spollonatura

È un’operazione sia di potatura secca sia di potatura verde che consiste nell’asportazione dei polloni, cioè dei germogli che vengono emessi nella zona delle radici o nella zona del colletto.

Taglio del caporale

È un’operazione di potatura secca che si esegue durante la potatura di allevamento. In pratica si asporta una porzione di corteccia a forma di V rovesciata sopra una gemma o un germoglio. Questo tipo di taglio ha lo stesso dopo della incisione trasversale, ma ha effetti più significativi e duraturi.

Taglio di ritorno

È un’operazione di potatura secca che consiste nel taglio di una branca. Viene effettuato per bloccarne l’accrescimento in lunghezza. Una volta terminata la potatura di allevamento, il taglio di ritorno è l’unica operazione che si esegue sulle branche principali e sul fusto per mantenere costanti le dimensioni delle piante.

Torsione

È un’operazione di potatura secca che consiste nel flettere un ramo eccessivamente vigoroso accompagnando la flessione con una rotazione intorno all’asse. Si diminuisce cosi l’attitudine di questo ramo a vegetare intensamente, favorendo in modo notevole la fruttificazione.

 

Il linguaggio della potatura

Per indicare le operazioni di potatura vengono utilizzati alcuni termini particolari. Quelli a seguire si riferiscono al numero di gemme che rimangono sulla pianta dopo la potatura.

Potatura ricca

Questa espressione viene usata per indicare che si sono lasciate numerose gemme sulla pianta e che quindi gli interventi di taglio sono stati limitati.

Potatura povera

L’espressione viene usata per indicare che si sono lasciate poche gemme sulla pianta e che quindi gli interventi di taglio sono stati piuttosto consistenti. Vi sono altre espressioni, usate comunemente, che si riferiscono alla lunghezza dei rami che rimangono sulla pianta dopo l’esecuzione della potatura.

Potatura lunga

L’espressione indica che si sono lasciati alcuni rami sulla pianta senza tagliarli o, al massimo, spuntandoli. Gli altri rami vengono tagliati alla base: la potatura lunga si identifica perciò con il diradamento dei rami.

Potatura corta

L’espressione indica che si è tagliata la maggior parte dei rami e che si sono lasciate poche gemme su ciascuno di essi.

La potatura può essere lunga e ricca, quando si lasciano molti rami lunghi e se ne asportano solo alcuni. Sulla pianta rimarrà un numero elevato di gemme.

La potatura è invece lunga e povera quando si asportano numerosi rami e se ne lasciano pochi di una certa lunghezza. Sulla pianta rimarrà perciò un numero limitato di gemme.

La potatura può anche essere corta e ricca, quando si spuntano tutti i rami, lasciando su ciascuno di essi poche gemme, senza eliminarne alcuno. Sulla pianta rimarrà ugualmente un numero elevato di gemme.

La potatura infine può essere corta e povera, quando si spuntano alcuni rami, lasciando su ciascuno di essi poche gemme. Altri rami vanno invece eliminati. In questo caso, dopo l’intervento, sulla pianta rimarrà perciò un numero limitato di gemme.

 

Conclusioni

ATTENZIONE A...
Il taglio di ritorno va eseguito immediatamente al di sopra una gemma: da questa durante l’anno si svilupperà il germoglio destinato a sostituire il vecchio apice vegetativo.
CITAZIONI
Quando si pota, le cesoie devono essere ben pulite per evitare la trasmissione di malattie da una pianta all’altra.
Alcuni tra i più faticosi interventi di potatura, come quelli che richiedono l’uso di scale, possono essere semplificati con l’adozione dei portinnesti nanizzanti, che contengono lo sviluppo delle piante.
La coltivazione degli alberi di ciliegio, come quella di altre specie di piante da frutto, richiede tutti gli anni l’esecuzione della potatura di produzione.
Gli interventi di potatura interferiscono con funzioni fondamentali delle piante: alcuni di essi favoriscono lo sviluppo degli organi riproduttivi, cioè dei fiori e dei frutti.
L’incisione anulare è un’operazione di potatura secca che consiste nell’asportare un anello di corteccia fino a scoprire il tessuto verde sottostante.
Il taglio di ritorno è un’operazione di potatura secca che consiste nel recidere una branca per bloccarne l’accrescimento in lunghezza.
DA NON FARE
È meglio non eseguire la potatura secca nei periodi di gelo interno, perché le basse temperature potrebbero provocare danni alle piante nei punti dove le ferite sono state appena aperte nel legno.
PER SAPERNE DI PIÙ
L’INFLUENZA DELLA POTATURA SULLE FUNZIONI DELLE PIANTE

Gli interventi di potatura interferiscono con alcune funzioni fondamentali delle piante. Bisogna innanzi tutto ricordare che le tecniche di coltivazione determinano diversi effetti sullo sviluppo degli organi della pianta. Alcune tecniche e alcuni fenomeni naturali favoriscono la crescita degli organi vegetativi, cioè dei germogli e delle foglie.

Li elenco qui di seguito: la concimazione azotata, l’irrigazione abbondante, la potatura intensa, la posizione verticale dei rami.

Altre tecniche favoriscono invece lo sviluppo degli organi riproduttivi della pianta, cioè dei fiori e dei frutti. Anche queste vengono riportate di seguito: la concimazione fosfatica e potassica, la potatura debole, la posizione orizzontale dei rami.

Per assicurare il miglior equilibrio tra gli organi vegetativi e riproduttivi, è necessario coordinare l’uso delle tecniche di coltivazione, assicurare un coretto dosaggio di concimi, somministrare acqua nella giusta quantità in modo da determinare una crescita regolare della chioma. Per capire in che modo la potatura influenza lo sviluppo della pianta e la sua capacità di fruttificazione, occorre tenere presente la struttura di un ramo e i fenomeni che si verificano al suo interno. Quasi sempre all’apice del fusto e dei rami è posizionata una gemma a legno, che ha questo nome perché, dopo aver prodotto foglie, dà origine a un nuovo ramo. Lungo l’asse sono collocate sia gemme a legno sia gemme a fiore. Queste ultime, come dice il nome, danno origine ai fiori, e quindi ai frutti. La gemma apicale produce continuamente alcuni ormoni, denominati auxine, che si sviluppano lungo il ramo, inibendo la crescita delle gemme sottostanti, tra cui le gonne a fiore. Questo fenomeno, che viene chiamato dominanza apicale, si verifica perché la piante tende spontaneamente a crescere dall’alto e favorisce quindi lo sviluppo dei germogli posti all’apice. La dominanza apicale, tuttavia, rappresenta un fattore negativo per la fruttificazione, dato che, come si è detto, inibisce la crescita delle gemme a fiore: in presenza di questo fenomeno, si avranno pochi fiori e quindi pochi frutti.

Per contrastarlo e permettere lo sviluppo delle gemme sottostanti, tra cui quelle a fiore, si possono mettere a punto i due interventi qui sotto indicati. La potatura tradizionale, che consiste nel taglio dell’apice vegetativo. Gli interventi che danno ai rami una posizione orizzontale o ricurva, in modo tale che le auxine non riescano a svilupparsi lungo l’asse in direzione contraria alla forza di gravità.

IL DIRADAMENTO E LA SFOGLIATURA

Per mantenere l’equilibrio tra gli organi vegetativi e riproduttivi, in alcuni casi non è sufficiente la potatura invernale. Durante la stagione vegetativa è necessario perciò effettuare gli interventi qui sotto illustrati.

Il diradamento dei frutti. Serve a ridurre il numero eccessivo dei frutti che si sono sviluppati sulla pianta. Quando questi sono troppo numerosi o vicini tra loro alla fine risulteranno piccoli e di qualità inferiore. Tra le piante che producono frutti in abbondanza vi sono il pesco e le diverse varietà di albicocco, susino, mandarino e melo.

La sfogliatura. Alcune piante, come la vite, tendono a sviluppare molte foglie intorno ai grappoli impedendone o limitandone l’esposizione alla luce diretta del sole, che è invece necessaria per far prendere colore agli acini quando sono quasi allo stadio di maturazione. Per questo motivo si devono eliminare alcune foglie, o perlomeno legarle a dei fili, in modo da evitare l’ombreggiamento dei grappoli.

 

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