Mauro Panzarola

Il Pisello è originario dell’India e della Russia meridionale.

La sua coltivazione, iniziata nella penisola indiana, si è poi progressivamente diffusa in Medio Oriente ed estesa fino al bacino del Mediterraneo.

Fossili di semi di Pisello sono stati ritrovati in diversi siti preistorici in Svizzera; si ritiene che la sua introduzione in Europa sia avvenuta alla fine dell’era neolitica.

La coltivazione di questo ortaggio è abbastanza facile ed è praticata per lo più negli orti familiari.

 

Carta d’Identità

Nome scientifico

Pisum sativum.

Famiglia

Leguminose (come il Fagiolo e la Fava).

LINGUATRADUZIONE
InglesePea
FrancesePois
TedescoErbse
SpagnoloGuisante, Arvejàs
Parte utilizzata

Seme.

Caratteristica dei semi
VITALITÀ SEMEN. SEMI PER GG SEME PER MQ
2-3 anni3-4

(piselli nani): 13-15 g semi per mq
(piselli rampicanti): 6-8

Come si impianta
PROFONDITÀDISTANZA FILEDISTANZA PIANTEN. PIANTE/MQ
4-5 cm50-120 cm10-12 cm12 circa
Ciclo di coltivazione
CICLOPERIODO
Germinazione12-18 giorni
Periodo tra la semina e la raccolta2-6 mesi
Resa media7,5 Kg/mq
Conservazione
TEMPERATURATEMPO
0-1 °C10-15 giorni

Altri metodi: essiccazione, surgelazione.

Calendario
MESESEMINARACCOLTA
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic

 

Com’è fatta la pianta

Il Pisello è una pianta annuale.

Vi sono varietà che presentano un ciclo di coltivazione abbastanza breve, altre più lungo.

In alcuni casi è possibile effettuare il primo raccolto appena 2 mesi dopo la semina, talvolta invece la coltivazione può portarsi fino a 6 mesi.

La parte utilizzata come alimento sono i semi, che possono essere di grandezza diversa ed avere forma sferica, leggermente ovale o cubica.

In genere sono di colore verde chiaro, qualche volta possono presentarsi in diverse tonalità di giallo a seconda delle varietà.

La loro superficie può essere liscia o rugosa.

I semi sono racchiusi all’interno del frutto, chiamato baccello o legume.

Questo pende verso il terreno, è carnoso ed ha un colore che oscilla dal verde con sfumature gialle al verde scuro.

La forma può essere diritta o leggermente ricurva; la lunghezza è compresa tra 6 e 12 cm.

Il baccello contiene in genere 4-8 semi, più raramente 12 e si apre quando essi sono diventati maturi.

Il fusto è erbaceo e rampicante, di colore verde chiaro ed ha una lunghezza diversa a seconda della varietà: può essere lungo poco più di 50 cm nelle varietà nane, che sono le più basse, fino a superare i 2 m in quelle più vigorose.

Le radici sono costituite da 2 parti: la radice principale, chiamata fittone, che si sviluppa nel suolo fino a 1 m di profondità, se non incontra ostacoli; l’altra parte è rappresentata da numerose radici secondarie, che crescono appena al di sotto del colletto della pianta ed in genere non superano i 25-30 cm di profondità.

Le foglie, divise in 2-3 parti, sono di colore verde, in diverse tonalità a seconda della varietà, e sono unite al fusto da un picciolo piuttosto lungo.

All’apice esse si trasformano in cirri, organi erbacei a forma di spirale, che consentono alla pianta di aggrapparsi ai “tutori” (pali, fili o reti).

I fiori sono in genere di colore bianco con sfumature rosa e sbocciano d’Estate.

 

La crescita

Il Pisello ha dei tempi di germinazione piuttosto variabili, a seconda della varietà: dopo la semina occorrono 12-18 giorni prima che la pianta spunti dal terreno.

La temperatura ideale per la germinazione è compresa tra i 18 ed i 22 °C, la minima tollerata è di 10 °C.

Nelle fasi successive il Pisello ha una crescita piuttosto rapida, anche se influenzata dalla temperatura ambientale, che deve essere compresa tra i 12 ed i 20 °C, con un minimo di 4-5 °C.

Quando la temperatura scende al di sotto di questi valori, la crescita della pianta subisce un arresto temporaneo, per poi riprendere quando si ritorna ai valori normali.

 

Le esigenze ambientali

Il Pisello è una pianta che richiede, per la sua crescita, un clima temperato; resiste poco al freddo.

Quando la temperatura è attestata sui 4-5 °C lo sviluppo si arresta, mentre a temperature inferiori a 0 °C la pianta può subire danni irreversibili.

Anche il caldo intenso, la siccità ed il vento possono essere causa di danni notevoli.

Una temperatura troppo elevata durante le fasi di crescita iniziale provoca una fioritura ed una maturazione dei frutti precoci, cosicché la produzione di semi sarà minore e la qualità di questi più scadente.

Il terreno ideale presenta una composizione equilibrata, ossia è di medio impasto.

Per la crescita di questo ortaggio possono essere adatti anche i terreni ricchi di sabbia (terreni sciolti), purchè siano sufficientemente dotati di sostanza organica.

Il Pisello cresce male nei suoli ricca di argilla, perchè facilmente soggetti al restagno idrico, che questa pianta non tollera.

Se i semi sono stati deposti in un terreno calcareo, la loro cottura risulterà difficile.

Il terreno più idoneo ha un pH compreso tra i valori 6 e 7,2 ovvero deve essere neutro o leggermente acido.

 

Il terreno

Il terreno destinato ad ospitare il Pisello deve essere preparato molto accuratamente.

Durante l’Autunno o all’inizio dell’Inverno che precedono la semina, si deve eseguire una vangatura fino a 35-40 cm di profondità.

Circa 1-2 settimane prima della semina si devono poi effettuare diverse zappature e rastrellare, in modo tale che le zolle siano ben sminuzzate.

Per soddisfare il fabbisogno medio di una famiglia di 4 persone, è necessario coltivare circa 200 piante di piselli.

 

La semina

La semina del Pisello va effettuata in Primavera, quando è ormai superato il pericolo che la temperatura durante la notte scenda a volori inferiori a 4-5 °C.

La semina può incominciare verso la metà di Marzo nelle Regioni meridionali, all’inizio di Aprile nelle centrali ed a fine Aprile in quelle settentrionali.

Alcune varietà di piselli precoci, che hanno seme rotondo e sono particolarmente resistenti al freddo, si possono seminare nel mese di Novembre, ma solo nelle Regioni meridionali.

In ogni caso possono essere anche effettuate semine scalari, a distanza di 7-10 giorni l’una dall’altra, allo scopo di ottenere più raccolti successivi.

La semina può essere effettuata o in solchi o in buchette (postarelle), rispettando le distanze consigliate nella Carta d’Identità, sia nel caso di varietà di piselli comuni sia nel caso delle taccole.

Poiché questa specie ha una germinazione lenta e difficile, è sempre necessario distribuire i semi a gruppi di 3-4, in modo tale da evitare vuoti.

Un altra modalità che permette di risparmiare spazio, è la coltivazione a file multiple, che si può effettuare eseguendo queste operazioni:

  • prima di seminare, occorre scavare con la zappa una piccola fossa, profonda 4-5 cm e larga 10-12 cm; il terreno estratto va ammucchiato ai lati dello scavo;
  • successivamente si effettua la semina, collocando sul fondo della fossa 3 file di piselli, sfalsate tra loro, in modo che la distanza tra i semi sia di 6-7 cm;
  • in ultimo si riempie la fossa con il terreno accumulato ai lati, in modo da coprire i semi.

 

La sistemazione dei tutori per i Piselli rampicanti

Per coltivare i piselli rampicanti è necessario, 1-2 settimane dopo la semina, provvedere alla sistemazione dei sostegni, i cosiddetti tutori, ai quali le piantine si aggrapperanno durante la loro crescita.

Di solito a questo scopo viene adoperata una rete metallica e si segue questo procedimento:

  • si predispone una rete verticale, di altezza diversa a seconda della varietà da coltivare, bassa o sviluppata in altezza;
  • la rete va collocata lungo la fila in cui sono stati disposti i semi e deve essere sostenuta da pali di legno, infissi nel terreno a intervalli di 100-120 cm. La rete può essere di corda, plastica o fil di ferro zincato;
  • quando, però, si ricorre al metodo di coltivazione a file multiple, è necessario collocare una rete ciascun lato della piccola fossa che si è scavata per seminare i piselli.

 

I lavori da eseguire durante la coltivazione

Durante la crescita dei piselli è opportuno effettuare alcuni interventi.

I principali sono questi:

  • la sarchiatura: è un operazione che consiste nello zappettare la superficie del terreno tra le file delle piantine di Pisello. Lo scopo è duplice: smuoverlo leggermente in modo da favorire l’infiltrazione dell’acqua ed eliminare eventuali infestanti. Tale operazione va eseguita abbastanza in superficie, per evitare di danneggiare le radice secondarie, che in questa specie si sviluppano poco in profondità. Di solito si eseguono 2 sarchiature: la prima immediatamente dopo che la piantina è spuntata dal suolo e la seconda 2 settimane più tardi;
  • la rincalzatura: si apporta terreno alle base delle piantine di Pisello, allo scopo di proteggere il colletto, una parte molto delicata e soggetta a ustioni, provocate dai raggi cocenti del sole. Allo stesso fine si possono utilizzare in alternativa materiali quali torba o paglia. Questa operazione viene più propriamente chiamata pacciamatura;
  • il controllo dell’ancoraggio dei fusti ai tutori. Viene effettuato durante le prime fasi della crescita delle piantine e successivamente, per altre due volte, a distanza di 2 settimane. La verifica consiste nell’assicurarsi che i fusti siano ben fissati alla rete. Nel caso in cui qualcuno non lo fosse, si può ancora rimediare fissando i cirri alle maglie della rete e sfruttando per questo la loro forma a spirale. Questa operazione, che permette alle piante di svilupparsi bene in altezza, va eseguita molto delicatamente, per evitare ad esse danni nelle prime fasi di crescita.

 

La concimazione

Nel momento in cui si effettua la vangatura, si può distribuire letame o compost, in ragione di 2-2,5 Kg/mq, così da coprire circa la metà del fabbisogno nutritivo della pianta, indicato nella tabella a seguire.

In alternativa, si possono utilizzare dei concimi chimici.

La rimanente parte di concimi va somministrata subito dopo la semina, spargendola sul terreno ed interrandola con una leggere zappatura.

La pianta di Pisello trae molto beneficio dell’apporto di concimi, soprattutto durante le prime fasi della crescita.

 

Che cosa c’è in 100 grammi di Pisello

ELEMENTOMISURA
Parte commestibile47%
Ferromg 1.79
Proteine totalig 7.00
Sodiomg 4.00
Lipidi totalig 0.20
Potassiomg 340.00
Glucidi totalig 10.60
Fosforomg 101.00
Amidog 6.60
Vitamina B1mg 0.42
Glucidi solubilig 4.00
Vitamina B2mg 0.18
EnergiaCal 70.00
Vitamina PPmg 2.20
Fibra alimentareg 5.20
Vitamina Amcg 49.00
Colesterolomg 0.00
Vitamina Cmg 28.00
Calciomg 47.00

 

Il Pisello e le altre piante

Le consociazioni consigliate sono con:

  • Cavolo;
  • Lattuga ed altre insalate;
  • Spinacio.

Le consociazioni possibili sono con:

  • Pomodoro;
  • Rapa;
  • Ravanello.

Le consociazioni da evitare sono con:

  • Aglio;
  • Fava;
  • Finocchio.

 

Quantità media di principio attivo necessaria per ogni KG di prodotto
  • Azoto (N) g 0,4
  • Anidride fosforica (P2O5) g 0,8
  • Ossido di potassio (K2O) g 1,6
  • Ossido di calcio (CaO) g 0,8

 

Quantità media di principio attivo necessaria per 10 Mq di terreno
  • Azoto (N) g 3
  • Anidride fosforica (P2O5) g 6
  • Ossido di potassio (K2O) g 12
  • Ossido di calcio (CaO) g 6

 

L’irrigazione

Il Pisello ha un fabbisogno medio di acqua.

L’irrigazione è necessaria soprattutto durante il periodo compreso tra la fioritura e l’inizio della maturazione, ovvero nella fase in cui i baccelli ed i semi in essi contenuti si ingrossano piuttosto rapidamente.

Durante l’Estate è necessario irrigare regolarmente, soprattutto nel caso in cui la stagione sia particolarmente secca.

È preferibile non bagnare direttamente le piantine, ma il terreno negli spazi tra esse compreso: i fiori ed i germogli del Pisello sono infatti piuttosto delicati e possono essere danneggiati dalla caduta dell’acqua.

In alternativa, si può scegliere l’irrigazione per infiltrazione, che si effettua facendo scorrere l’acqua nei canaletti di solito presenti tra 2 aiuole vicine.

 

La raccolta

La raccolta dei piselli va eseguita in epoche diverse a seconda della varietà e del periodo in cui è stata effettuata la semina.

I baccelli di una stessa pianta non maturano mai contemporaneamente; per questo la raccolta è scalare.

Quelli che sono alla base delle piante maturano per primi e per primi, perciò, devono essere raccolti; successivamente vanno raccolti i baccelli che si trovano nelle parti più alte.

Per individuare il momento ideale per la raccolta è bene tenere presente che:

  • le varietà precoci maturano in circa 2 mesi, le varietà medie in 4, mentre le varietà tardive devono essere raccolte 5-6 mesi dopo la semina;
  • se si desidera raccogliere i semi freschi, occorre prelevare i baccelli non appena sono diventati di colore verde o giallo, a seconda delle varietà;
  • se si preferiscono, invece, i semi parzialmente secchi, è necessario attendere la fine del ciclo di sviluppo, quando ormai le foglie si sono ormai seccate. Bisogna fare attenzione, però, a non lasciar seccare completamente i baccelli sulla pianta, perchè si potrebbero aprire, lasciando cadere sul terreno i semi.

Le taccole devono essere raccolte appena si formano i semi, quando il baccello è ancora verde e poco ingrassato, altrimenti diventano dure e perdono la loro dolcezza, assumendo un sapore sgradevole.

 

Come riconoscere la qualità

I semi devono essere interi ed avere la forma ed il colore tipico della varietà, inoltre non devono presentare tracce di malattie ne essere danneggiati.

Quando sono premuti tra 2 dita di devono schiacciare senza però aprirsi, la polpa non deve essere farinosa.

I baccelli devono essere interi, avere la forma ed il colore tipico della varietà, conservare il picciolo, essere ben rigonfi e non presentare tracce di malattie né essere danneggiati.

Devono contenere almeno 5 semi.

 

La conservazione

I piselli freschi possono essere conservati in frigorifero per 10-15 giorni ad una temperatura compresa tra 0 ed 1 °C, oppure è possibile surgelarli e conservarli per circa 6 mesi.

Un’altra tecnica di conservazione molto utilizzata è l’essiccazione, che va attuata nel seguente metodo:

  • innanzi tutto, come si è già detto, occorre lasciare i baccelli sulla pianta finché questa inizia a seccare, ma non oltre;
  • a quel punto si raccolgono e si appendono per farli essiccare in un luogo asciutto e ben arieggiato;
  • quando sono completamente secchi, si aprono e si estraggono i semi, che vanno disposti su un vassoio e qui lasciati finché anch’essi non diventano ben secchi;
  • i piselli essiccati vanno posti in un vaso ben chiuso, per evitare che possono infiltrarsi polvere o animali; in questo modo possono essere conservati per circa 12 mesi.

 

Le principali malattie del Pisello

 

Sitona lineatus
ORGANOSINTOMICAUSA
FogliePresenza di un insetto di colore grigio-bruno, lungo circa 4-5 mm, che attacca le foglie e rode margini e germogli.Sitona delle leguminose

 

Uromyces pisi
ORGANOSINTOMICAUSA
FogliePresenza di piccole aree giallastre sulla pagina inferiore, in corrispondenza delle quali si sviluppano poi sulla pagina superiore delle pustole polverose di colore bruno chiaro, circondate da un alone giallastro. Le foglie colpite alla fine seccano.Ruggine

 

Acythosiphum onobrychis
ORGANOSINTOMICAUSA
Foglie e altre parti verdiPresenza di insetti molto piccoli (1-2 mm), di forma rotondeggiante, che attaccano tutte le parti verdi della pianta, provocandone l'ingiallimento ed alla fine il dislocamento; possono trasmettere anche virus dannosi.Afide verde

 

Colletotrichum lindemuthianum ascochyta pisi
ORGANOSINTOMICAUSA
FustoPresenza di lesioni diffuse sul fusto delle piante, causate da un fungo, che si manifesta con una muffa superficiale; le piante colpite da questa malattia, se non curate, muoiono.Antracnosi

 

Conclusione

ATTENZIONE A...
Prima della semina è necessario livellare il terreno perfettamente, eliminando tutte le buche, anche di piccole dimensioni, che possono riempirsi facilmente di acqua dopo la pioggia o in seguito all'irrigazione. Questa operazione si rivela importante perchè il Pisello non tollera il ristagno idrico.
La distanza tra le file in cui vanno disposti i semi può differire in relazione alla varietà ed essere compresa tra i 50 ed i 120 cm. Le distanze minori saranno adottate per le varietà a taglia bassa; per tutte le altre è opportuno tener conto della necessità che le diverse file di piante, una volta che queste siano sviluppate, non si facciano ombra tra di loro.
Il materiale utilizzato per la realizzazione dei tutori, se non si osservano talune norme di igiene e prevenzione, può essere veicolo di malattie per le coltivazioni dell'anno successivo, che si tratti di piselli o di altre specie della famiglia delle Leguminose, come il Fagiolo e la Fava. È necessario, pertanto, prima di utilizzarli, pulire bene i pali e le reti di plastica o di fil di ferro zincato con una soluzione disinfestante, del resto facilmente reperibile in commercio. Le reti di corda vanno invece eliminate, preferibilmente bruciandole, in modo da prevenire il contagio.
CITAZIONI
Il baccello si apre quando i semi, che sono la parte utilizzata come alimento, diventano maturi.
Il Pisello richiede per la sua crescita un clima temperato: resiste poco al freddo.
I fiori del Pisello sono in genere bianchi e sbocciano d'Estate.
I semi contenuti nei baccelli possono essere più o meno grandi, lisci e rugosi.
Nella coltivazione a file multiple prima della semina si scava con la zappa una piccola fossa.
La semina si effettua collocando sul fondo della fossa 3 file di semi e lasciando tra questi una distanza di 6-7 cm.
La semina dei piselli va effettuata di solito in Primavera, cessato il pericolo di freddo intenso.
Per sostenere i piselli durante la crescita, è necessario predisporre una rete, sostenuta da paletti, di altezza adatta alla varietà coltivata.
I tutori sono sostegni ai quali le piantine si aggrappano durante la crescita.
Quando si ricorre al metodo di coltivazione a file multiple è necessario collocare una rete su ciascun lato della piccola fossa scavata.
I baccelli devono essere fatti seccare completamente sulle piante perchè si potrebbero aprire lasciando cadere a terra i semi.
Nell'irrigazione non bisogna bagnare direttamente le piantine, ma il terreno che è compreso tra l'una e l'altra.
Bisogna raccogliere per primi i baccelli che sono alla base delle piante.
I piselli si conservano freschi in frigorifero per 10-15 giorni oppure possono essere congelati o essiccati.
DA RICORDARE
Alcune varietà di Pisello, le taccole, si distinguono dai piselli comuni perchè la parte commestibile è rappresentata da tutto il baccello, che viene raccolto quando i semi non sono ancora maturi. Per questo motivo le taccole vengono chiamate "piselli mangiatutto", mentre i piselli comuni, dei quali si utilizzano solo i semi, sono definiti "da sgranare". La coltivazione delle taccole e quella dei piselli da sgranare si attuano allo stesso modo.
Occorre parecchio tempo perchè le piantine di Pisello spuntino dal suolo. È però possibile facilitare la germinazione: prima di utilizzarli, si immergono i semi per 1-3 giorni in acqua tiepida, finché non spunta la prima piccola radice. Questa tecnica si chiama pregerminazione. A questo punto può essere effettuata la semina: le piantine che nascono dai semi pregerminati hanno una crescita iniziale più veloce rispetto a qualla dei semi normali: il tempo guadagnato è di circa 1 settimana.
Se la zona dove è ubicato l'orto è ricca di uccelli, subito dopo la semina è bene collocare sopra il solco una rete metallica a maglia piuttosto fine, disponendo ad arco. Questa protezione serve ad evitare che gli uccelli possono beccare i semi o le giovani piantine appena spuntate, apportando notevoli danni alla coltivazione.
Il Pisello, come tutte le leguminose, richiede l'apporto di una quantità limitata di azoto, perchè questo elemento viene in buona parto prodotto dai batteri che vivono nelle radici della pianta. Si può anche evitare la concimazione, se la specie coltivata l'anno precedente sullo stesso appezzamento era stata ben concimata con sostanza organica (letame o compost), oppure se si trattava di altre leguminosa, che di certo ha arricchito il terreno di azoto.
PER SAPERNE DI PIÙ
Le radici del Pisello, come quelle di tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose, presentano in diversi punti rigonfianti caratteristici, chiamati tubercoli, all'interno dei quali si sviluppano dei batteri, i rizobi (il nome deriva dal greco e significa "vita nella radice"). Ad ogni specie di Leguminosa è associato un rizobio caratteristico. Questi batteri, per poter vivere, sottraggono parte delle sostanze nutritive prodotte dalla pianta. In compenso, sono in grado di assorbire l'azoto presente nell'atmosfera come nessun altro organismo vivente sa fare e ne cedono una parte alla pianta. In virtù di questo fenomeno le Leguminose sono ben dotate di azoto: in molti casi si può addirittura fare a meno di fornire questo elemento con la concimazione. Traggono però grande beneficio dall'apporto di fosforo, potassio e calcio, elementi che favoriscono anche la moltiplicazione dei rizobi. Tra la pianta ed i batteri che vivono nelle sue radici si instaura quel rapporto di aiuto reciproco che viene definito mutualismo.

 

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